Sono rimaste Pisa e Cosenza come città che ho calpestato in
questo anno ... le mie due città. Noi “emigranti” abbiamo un rapporto
particolare con la città d’origine, quella che non ti scegli, dove nasci e
cresci “a prescindere”. Sappiamo con certezza che la nostra vita, per come
l’abbiamo desiderata prima e vissuta poi, è probabilmente venuta meglio da
un’altra parte, ma ti rimane quel groppo in gola ogni volta che pensi luogo
dell’infanzia, ogni volta che riparti dalle ormai brevissime vacanze. E’ un
posto ideale, un posto che, sotto molti aspetti, vive solo nella tua mente e
che nella realtà, in effetti non è mai esistito. Per me correre a Cosenza è
questo ... è emozione. Strano, sicuramente, perchè alla fine i km sono km ...
ma a me pare di stancarmi meno. Sarà che ogni luogo che mi passa davanti è un
ricordo dell'adolescenza, sarà che ogni persona che incontro cerco di capire se
è qualcuno che conosco ... non lo so, ma la minore stanchezza fisica la sento
davvero. In quest’anno a Cosenza ho corso molto nel mese di Febbraio e Marzo, i
due mesi nei quali sono stato con mia madre e mia sorella un po’ di più; strano
a dirsi, a Cosenza ho corso per l’unica volta nei 365 giorni sotto la neve.
Principalmente le mie corse si svolgono tutte sul Viale che da Quattromiglia
(dove si chiama Viale Principe) arriva al Centro Commerciale dei due Fiumi
(Crati e Busento ... dove secondo la leggenda è sepolto Alarico, Re dei
Visigoti) dove il nome cambia in Viale Mancini ... i due Sindaci che hanno
amministrato per lungo tempo l’uno Rende e l’altro Cosenza. Sono circa 11 km
(A/R) ai quali a volte ho aggiunto qualche giretto extra ... ma mai più di 15
km.
Pisa è la città nella quale ho deciso di vivere, dove sono
nate le mie bambine e dove ho trovato l’amore innanzitutto e tante opportunità
nel campo professionale, sportivo e politico. L’amore che ho per Pisa è un
amore meno istintivo e più ragionato; Pisa mi piace, semplicemente questo e mi
piace viverci e farci crescere le persone che più ho a cuore. Pisa è una città
di una bellezza unica, incompresa probabilmente dagli stessi pisani che, credo,
non riescono ad apprezzarne a pieno l’effetto che ti fà al cuore. Correre la
mattina, prima dell’alba, sui lungarni, bellissimi e deserti, apprezzare le
bellissime chiese, il centro storico, entrare in Piazza dei Miracoli al buio da
solo con la nebbiolina invernale e sentire il cuore che si spalanca, ogni
volta, percorrere il Paradiso dei runners, il Viale delle Piagge, i 2 km più
calpestati della città ... tutto questo è stata la mia vita da corridore di
questo anno ... e continuerà così per parecchio tempo spero. Un’immagine, oltre
ogni altra, rappresenta il mio correre pisano, la vista della Chiesa della
Spina una volta che, percorso il Ponte della Cittadella, giro a sinistra ed
inizio gli ultimi 3 km della mia corsa mattutina. Mi succede ogni volta: mi
commuovo. Perchè è bella, perchè è bello che stia lì, sull’argine del fiume,
perchè è quasi sempre chiusa, perchè è semi sconosciuta per i turisti e poco
apprezzata dai pisani stessi. Pochi lo capiscono come un non pisano di nascita
come me provi a fare qualcosa per questa città ... ecco se un motivo lo devo
proprio cercare, io lo trovo proprio in questa “visione” che mi sono regalato
ogni mattina di quest’ultimo anno.
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