mercoledì 15 gennaio 2014

-17 Ci sarà un perchè



348 Giorni, 3.213 Km, 291 ore, 43 minuti, 31 secondi

In questo riassunto di questo anno passato a correre, credo sia giusto partire dalle motivazioni. Cose spinge un uomo sano di mente (più o meno) a mettersi in testa di correre per 365 giorni consecutivi? Di sicuro c’è di fondo una voglia di sfidare se stessi che, d’altra parte, credo di avere anche in altre attività della mia vita. Ricordo il momento nel quale ho deciso di farlo ... era Dicembre, avevo appena avuto una delusione dall’altra mia grande passione (la politica), avevo voglia di lasciare tutto, in politica appunto e magari correre un po’ di più. L’ultima Maratona non mi aveva soddisfatto, arrivavo dalla delusione di non aver  corso a New York ... insomma mi è parso abbastanza “sfidante” pensare di correre per un anno di seguito. L’idea mi è rimasta in testa per qualche giorno e l’idea era quella di partire dal primo gennaio del 2013 ... e in effetti ho anche iniziato. Poi la malattia di mia padre e la sua scomparsa hanno drammaticamente interrotto il progetto ... fra l’altro a mio padre l’avevo anche detto quello che avevo in mente e lui, come sempre riguardo a questa passione, mi aveva incoraggiato a provarci. Ovviamente, passato quel momento, la motivazione è stata anche maggiore.
Correre i circa 3,400 km che completerò il 31 Gennaio non è un’impresa particolare ... c’è gente che corre anche di più; l’impresa, o meglio la difficoltà è quella di sapere di non poter saltare neanche un giorno. L’idea di non avere per un anno neanche la possibilità di essere stanco o di non avere voglia è sicuramente difficile in partenza, ma poi, sinceramente, ci si abitua velocemente. Il motivo è ancora più semplice: più si corre, più si sta bene. La sensazione di benessere che, in generale si ha con l’attività fisica ed in particolare con la corsa, è talmente “invadente” che ti fà dimenticare in pochi istanti la fatica che hai appena fatto. D’altra parte capita a chiunque faccia una Maratona ... si arriva distrutti, durante gli ultimi km pensi che quella è l’ultima volta ... ma dopo 10 metri dall’arrivo, sei già a pensare alla prossima.

E allora alla domanda perchè, la risposta sta sì nella sfida con se stessi, sta nella dedica a mio padre, ma sta forse più di ogni altra cosa nella sensazione di benessere e felicità che mi dà correre e che quindi mi ha impedito, anche in fase di organizzazione, di pensare a quanto sarebbe stata dura portarla in fondo ... e a pochi giorni dalla fine posso dire che è andata esattamente così.


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